IL VOLONTARIATO DÀ BENESSERE: LA RICERCA “VOLONTARI E ATTIVITÀ VOLONTARIE IN ITALIA”

IL VOLONTARIATO DÀ BENESSERE: LA RICERCA “VOLONTARI E ATTIVITÀ VOLONTARIE IN ITALIA”

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Categoria: Pillole di volontariato

Per chi fa volontariato era già una certezza, ma da oggi anche i dati lo dimostrano: chi si impegna per il bene comune ha una qualità della vita più alta. Lo conferma l’analisi del volume di ricerca “Volontari e attività volontarie in Italia. Antecedenti, impatti, esplorazioni” (Bologna, Il Mulino, 2016), presentato oggi alla Camera dei Deputati.

La quantità (del volontariato), insomma, aumenta la qualità (della vita). Un bel risultato per quell’esercito di 6,63 i milioni di italiani (12,6%) che si impegnano gratuitamente per gli altri o per il bene comune all’interno di organizzazioni (4,14 milioni, 7,9%) o individualmente (3 milioni, 5,8%).

In particolare, i punteggi più alti di soddisfazione vengono registrati dai volontari attivi da oltre 10 anni e da quanti si impegnano in più di una associazione. Top il benessere degli over 65 anni, dove il 50,4% dei volontari organizzati si dichiara molto soddisfatto della propria vita.

E allora sotto. Ma cosa porta a fare volontariato? Detto in altre parole: come fare per avvicinare sempre più persone a questa pratica di benessere?

«Maggiori risorse socio-culturali si traducono in una maggiore propensione al fare volontariato. Per cui, più aumenta il titolo di studio e la fruizione di cultura, più aumenta la probabilità di fare volontariato», spiegano i curatori del volume, Riccardo Guidi, Ksenija Fonovi? e Tania Cappadozzi, che lanciano un messaggio alle istituzioni: «Dai risultati deriva una precisa indicazione politica: per far crescere la solidarietà e l’impegno civico è di primaria importanza investire nell’educazione, nell’istruzione universitaria e nella cultura».

Un’indicazione che arriva in un momento cruciale, mentre il Governo sta definendo i decreti attuativi della Riforma del Terzo Settore, come sottolinea il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali Luigi Bobba nel messaggio inviato alla presentazione. «Ora siamo nel vivo della fase di stesura dei decreti attuativi della riforma che dovranno delineare una normativa attuale ed efficace. Il fine è quello di riuscire a trasformare le istanze di tutti gli attori in un complesso legislativo che riesca a fornire un impulso rinnovato ad un universo bisognoso di indicazioni univoche e mirate senza l’apporto del quale, tuttavia, il nostro Paese risulterebbe indubbiamente più povero e meno coeso», conferma il sottosegretario.

Per approfondire continua a leggere su Reti Solidali

Di Claudia Farallo

10 Luglio 2017

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